Confessioni e prologo di una bella esperienza... :-)

Probabilmente ve l'ho già detto: sono figlia d'arte. La mia mamma insegna da una vita alla scuola primaria.
Cosa insegna? Beh matematica e materie scientifiche! Ed è un'appassionata assoluta del suo lavoro, tanto da avermi decisamente contagiato nelle mie scelte...


Io e mia mamma siamo molto diverse, sia personalmente che sul lato professionale. Per quanto riguarda quest'ultimo, lei ha moltissima esperienza, una capacità di saper lavorare con i bambini che è incredibile e un amore verso il suo lavoro smisurato. Tante colleghe arrivano alla sua età stanche, svogliate, con il pensiero fisso alla pensione, che è sempre più lontana. Lei invece no, ogni anno che passa è sempre più appassionata e ama sempre cambiare, da un ciclo all'altro, le cose che fa con i suoi bambini, per rinnovarsi, per approfondire, per migliorare.


Io sono più giovane, meno esperta e con un percorso formativo piuttosto diverso. Anch'io ho la sua stessa passione che traspira da ogni poro, ma sono molto meno esperta per quanto riguarda il lavoro in classe. C'è da dire però che io ho avuto un vantaggio: "vivendo a scuola" fin da piccola ho imparato presto cosa voleva dire fare questo mestiere e ho potuto chiarirmi le idee in fretta. All'Università ho avuto inoltre la fortuna di poter imparare molto dalle discipline scientifiche e di costruirmi via via il mio sapere, sempre più specifico e fortemente legato a ciò che mi appassionava.

Così, dopo aver passato anni ad imparare da lei, ora alcune volte capita che mia mamma venga da me (che sono più fresca di studi e forse più preparata dal punto di vista "teorico") per imparare qualcosina in più, per spulciare tra i miei libri, per chiedermi consigli sulle attività da svolgere o per confrontarsi sul lavoro che sta svolgendo in classe.

Io trovo questo continuo confronto estremamente stimolante... Anche perchè, ahimè, io ho anche un grosso problema che finora non vi ho ancora confessato... 
Attualmente io sono un'insegnante di matematica e scienze "potenziale": ricopro il ruolo di insegnante di sostegno e, malgrado le mie passioni, le mie esperienze, i miei lavori, le mie pubblicazioni, sono "costretta" a questo ruolo per una scelta fatta anni fa. Non me ne pento, nè dico che il mio ruolo attuale non mi piaccia. Solo che preferirei fare quello per cui sono più portata, quello che so per certo di fare al meglio, quello che è la mia reale passione della vita: l'insegnante di matematica e scienze, appunto!
Purtroppo per diventarlo dovrò aspettare ancora almeno due annetti scarsi. Lo dico con malinconia, perchè davvero ora non vedo l'ora che arrivi il mio momento. Non mi sento a mio agio, devo sempre pensare doppio: ad esempio faccio corsi di aggiornamento specifici sulle disabilità perchè sono insegnante di sostegno, ma poi corro a Castel San Pietro per non perdere una parola del convegno sulla Didattica della Matematica, oppure a scuola presenzio alle riunioni di gruppo sul sostegno e silenziosamente cerco sempre di infilarmi anche nel gruppo degli insegnanti di matematica...perchè non ce la faccio: è questo il mio vero ruolo! Pazienza, c'è solo bisogno di un po' di pazienza. Aspetterò il giorno tanto atteso...prima o poi arriverà...

Nell'attesa, in ogni caso, le esperienze non mi mancano: sia mia mamma che i miei colleghi (di oggi e degli anni passati) mi hanno sempre "sfruttato" per realizzare qualche progetto matematico o scientifico, per affiancarli durante qualche lezione "speciale", per organizzare a scuola la Festa della Matematica o per realizzare qualche approfondimento specifico su questo tipo di discipline. Pur non avendo la stessa continuità che si avrebbe essendo l'insegnante titolare di una classe e la stessa costanza negli interventi, io sono sempre stata estremamente felice di realizzare le mie esperienze con i bambini. Anche loro spesso mi riconoscono lo stesso come "esperta" e mi vegnono a porre problemi curiosi o chiedono il mio aiuto per rispondere a domande scientifiche.

I bambini della classe di mia mamma, ad esempio, mi vedono "apparire" ogni tanto nella loro classe. Ogni mia apparizione è sempre associata ad un'attività molto particolare legata alla matematica o alle scienze e tutto ciò fa in modo che loro mi aspettino sempre con un certo entusiasmo! :-)
Questa è anche un po' una strategia che mia mamma usa con i suoi alunni per tenere sempre desta la loro attenzione. Spesso mi capita anche di aiutarla a spiegare ai bambini alcuni concetti complessi o approfondire con contenuti particolari gli argomenti sui quali stanno discutendo in classe. Per esempio, qualche mese fa vi ho raccontato dell'esperienza sul video "Potenze di dieci" che insieme abbiamo visto e commentato in classe.

A volte io "appaio" loro anche a distanza, nel senso che mia mamma spesso mi cita durante i suoi lavori per stimolare i bambini a risolvere un problema in maniera creativa (dicendo che mostrerà addirittura a me, l'"esperta", le loro creative soluzioni!!!) o per dare una certa importanza alle attività che sta proponendo (ad esempio dice: "Questo lavoro l'ho imparato anch'io da Cristina!").
E' una gran soddisfazione per me essere vissuta in questo modo. Ma è anche un grande stimolo per i bambini potersi confrontare non solo con la propria insegnante, ma anche con un "esperto esterno" (come appaio io ai loro occhi)...che magari farà buon uso del loro materiale rendendolo conosciuto, ad esempio pubblicandolo su un blog... :-D

Dato quindi che i bambini della classe quarta di mia mamma non stanno nella pelle, ecco che pubblicherò una splendida esperienza che hanno svolto qualche settimana fa con grandissimo impegno, creatività e spirito logico. Un'esperienza che abbiamo preparato io e la mia mamma a quattro mani la sera prima e che, dato il successo, è decisamente motivo di orgoglio sia per me, sia per lei, sia per tutta la sua classe!

Questo post è quindi servito da cappello, da prologo o da introduzione per il prossimo articolo che andrò ora a pubblicare: "Come il piccolo Friedrich...sorprendenti soluzioni di alcuni suoi coetanei! :-)"

Commenti

Posta un commento