Giornata per la consapevolezza dell'Autismo

Oggi, 2 aprile, è la GIORNATA MONDIALE PER LA CONOSCENZA E LA CONSAPEVOLEZZA DELL'AUTISMO.



Io non so se la mia conoscenza dell'autismo sia davvero approfondita, ma posso brevemente raccontare la mia esperienza attraverso queste immagini, scattate qualche anno fa assieme ad alcuni splendidi bambini che ho avuto il privilegio di conoscere e poter seguire giorno per giorno, per almeno quattro anni.


Io so (e vorrei che anche voi sapeste) che i bambini autistici NON SONO MALATI. Godono di ottima salute e in molti casi stanno anche meglio di noi!


So che non sono né tristi né soli: hanno quasi sempre famiglie straordinarie che li seguono, li crescono e li amano. 
Hanno un sacco di amici e persone care che (anche loro) sanno, meglio di certi medici e specialisti in alcuni casi, come entrare in contatto con loro, come comunicare con loro e come divertirsi insieme.



So che esistono molte forme di autismo e conoscerne una vuol dire non sapere quasi nulla sulle altre, perché ogni bambino è unico e ha esigenze completamente personali.


So che i bimbi autistici principalmente COMUNICANO IN MODO DIVERSO e questo influenza il loro modo di socializzare, di rapportarsi agli altri, di vivere la loro vita giorno per giorno e di esprimersi nel momento del bisogno. 
Molte volte per loro le parole e i discorsi sono solo un suono rumoroso. I gesti, gli sguardi e le immagini hanno per loro molto più significato. 
E abbiamo molto da imparare da loro, noi che spendiamo mille parole per cose futili, ma che spesso perdiamo il senso di ciò che ogni giorno facciamo e non diamo troppo peso ai piccoli gesti non verbali che accompagnano la nostra voce.



So che i bimbi autistici non amano troppo le sorprese, nemmeno il giorno del loro compleanno.


So che a volte a un primo sguardo possono sembrare poco simpatici e introversi, ma molto probabilmente il loro non è astio: solamente non capiscono ciò che stiamo loro dicendo e si sentono impauriti, cercano di autodifendersi. 
Immaginate voi di ritrovarvi all'improvviso in un paese molto lontano da casa vostra, da soli. Se la gente sconosciuta intorno a voi in una lingua incomprensibile iniziasse a farvi domande incalzanti, una dopo l'altra o a esprimervi frasi di cui non conoscete il significato, aspettandosi da voi una risposta, come vi sentireste? Come reagireste?



Poi so anche che i bimbi autistici non amano troppo giocare come gli altri bambini con le bambole, con le macchinine o con i giocattoli che pubblicizzano in televisione, ma sanno divertirsi con piccole cose, con oggetti all'apparenza insignificanti e sanno arrivare a comprendere idee che anche tu, adulto "sapiente" e "cosciente", noi avresti mai sperato di scoprire.


So che hanno preferenze del tutto particolari: usano oggetti in un modo a volte diverso da quello che sceglieremmo noi. 
Sanno concentrarsi su un compito con estrema attenzione, serietà e coinvolgimento.
Sanno trovare soddisfazione in piccole cose, cercano sicurezza in azioni conosciute, fanno scelte non convenzionali, perché trovano "strambe" certe convenzioni.



Io so queste piccole cose sull'autismo. 
E vorrei che tutti sapessero qualche piccola cosa in più di me, perché questi bambini, ragazzi, adulti sono persone uniche...esattamente come tutte le persone che vivono su questo mondo, per fortuna.



Il loro modo di vivere può mettere molto in discussione il nostro e aiutarci a guardare la nostra vita da un punto di vista diverso. 
La vera sfida è comprendere come poter fare entrare in contatto questi mondi, per renderli entrambi sempre migliori. 💙


Commenti